S.E.M.
Slow Eyes Movement

CORRADO SACCHI

mostra personale
20.06 / 20.07 2018

c/o LEX & Art
via dei Renai 23, Firenze

 

INAUGURAZIONE *
mercoledì 20 giugno
ore 19.00 – 21.30

ORARI MOSTRA
lunedì e giovedì
ore 17.00 – 19.00
__
sito web:
corradosacchi.com

Corrado Sacchi e la fotografia come specchio di Alice.
Corrado Sacchi? In persona, mi risponde al cellulare l’amico fotografo e quella sua voce sardonicafiorentina mi riporta indietro nel tempo: gli anni Ottanta, Firenze e Il Bisonte, Oltrarno. Collabora, prego… E lui: Prego? Le tue immagini fotografiche digitali, queste immagini di belle ragazze nude come gli alberi tagliati, secchi, nudi e morti a cui si avvinghiano in posture ginniche; alberi che evocano alcuni versi danteschi o quasi… Queste fotografie tue che m’hai spedito per WhatsApp, come le tratti? Lavorandole per la stampa come fossero analogiche, fa lui piatto, per subito aggiungere: Ma allora le hai ricevute, che bravo! E io, a denti stretti: Grazie, dunque? In ogni caso, quello che conta – copre la mia voce Corrado – sono i soggetti, questi nudini pudichi e impudichi, di modelle improvvisate, nudini persi nel vuoto filamentoso d’un panno-sfondo bianco, virginale quasi… Ben fatte, vero? Replico: Le ragazze, certo che sì! E Corrado, ridendo: Io intendevo le fotografie, col sapiente gioco di luci e ombre, di pelle contro pelle… Che palle! Sbotto: Che pelle? Hai detto pelle, no?!? Diciamo che l’ho detto, fa lui svogliato. Lo sai che non mi piace parlarmi addosso. Ragazze che fan tutt’uno coi tronchi nudi e contorti, insisto. Lui annuisce con la voce nel dire: Lo sapevo che t’avrei incuriosito… Ma – lo interrompo – son autoritratti in qualche modo o almeno un racconto per immagini neo-freudiano, tutto rivolto all’infanzia perduta e ritrovata, rivelanti un Corrado che come Alice – un Corrado-Alice – si guarda in uno specchio immaginario, o sbaglio? No, non sbagli. Ma tu sbadigli! Vero, abbi pazienza: mi annoia parlare di me, tutto quello che non conosco mi annoia!

Questo è Corrado, un concentrato di autoironia sprizzante acutezza, una capacità di sconcertarti e irritarti e al tempo stesso, divertirti e farti vedere, attraverso la sua fotografia, i confini della realtà in cui sogni, desideri, passioni, vero e falso, tutto si confonde e si fa presenza unitaria e straordinaria.  Presenza e assenza come una immagine specchiata nello specchio di Alice. Ma come dire e cosa dire poi di questi scatti fotografici digitali, ma trattati come analogici, che, così, rovesciano le procedure, paradossalmente? Che cosa suggeriscono questi nudi plastici e morbidi all’unisono, reali e surreali; cosa aggiungere poi dell’unica donna vestita-erotica, mezza nanny e mezza pin up, appollaiata su una catasta di materassi mentre guarda altrove, trasognata, e non in basso, verso la culla del piccolo Corrado appena nato? Che cosa svelano e celano ad un tempo queste immagini di Corrado Sacchi?

Nei suoi Ècrit, Jacques Lacan sostiene: “Ciò che è nascosto, è sempre ciò che manca al suo posto, come dice la scheda di ricerca di un volume quando viene smarrito nella biblioteca […]”. Allora, che cosa viene a mancare nelle fotografie, vibranti liricità, di Corrado Sacchi? La bellezza? No, certo: corpi nudi femminili e radici e tronchi d’alberi similmente messi in posa nel corso d’un qualche esercizio ginnico atto a svelarne, con la loro stessa corporeità, anche lo spazio circostante, riescono d’una bellezza suggestiva, fragile-forte. Per di più, insiste Lacan (ma cito a memoria, potrebb’essere qualcun altro) in merito alla mancanza: “manca al suo posto solo ciò che può cambiarlo, ovvero il simbolico. Poiché il reale, qualsiasi sconvolgimento possa subire, è là, sempre e in ogni caso”; per aggiungere: “senza conoscere nulla che possa esiliarlo”. In qualche modo questo dichiarano le immagini di Corrado Sacchi, o no? Scatti fotografici che, alla perfine, testimoniano l’irremovibile presenza del reale e al tempo stesso stampe che lo rimuovono, sostituendone la presenza con una datità simbolica, sin dalla loro stessa “lavorazione”. Un ritorno all’infanzia e al tempo stesso, un indulgente felliniano autoritratto allo specchio che restituisce il tempo presente dianzi celato, in tutta la sua inafferrabilità vuota. Eppure questo vuoto – la loro stessa ambiguità di stampe e non fotografie (ma anche, di uno straordinario recupero della fotografia) – non può darsi come un non-essere assoluto. Perciò mi pare dicano con Michel Foucault: “Oggi possiamo pensare solo nel vuoto dell’uomo scomparso. In effetti questo vuoto non scava una mancanza; non prescrive una lacuna da colmare. Esso non è niente di più, niente di meno, del dispiegarsi di uno spazio in cui finalmente è di nuovo possibile pensare”. Richiamo Corrado per chiedergli: Hai letto mai Les mots et les choses, di Foucault? E lui, inesorabile: Mai!
R.B.

BIOGRAFIA

Corrado Sacchi nel 1965 nasce a Firenze perché la riteneva la miglior città possibile nel mondo per avvicinarsi ad una educazione artistico-visiva.Fondamentali non sono stati gli studi all’Istituto d’Arte che lo diplomarono in fotografia e pubblicità, ma la frequentazione, sempre a Firenze, del Centro Internazionale per lo studio dell’Arte, nel quale poi svolse numerosi lavori fotografici a fianco di prestigiosi artisti di livello mondiale. Dal 1997 è impegnato in un progetto denominato “Il Bel Tragitto” volto a ritrarre personaggi della cultura, dello sport e dello spettacolo, tra cui: Emir Kusturica, Zubin Mehta, Giuliano Montaldo, Ivan Cattaneo, Moira Orfei.

LEX & Art

“Lex & Art ai Renai” è un’associazione culturale nata nel 2017 in occasione della mostra personale di Alessandro Nocentini Fiume Pesa e voluta da un gruppo di avvocati fiorentini “seguaci” dell’Arte nei molteplici e differenti linguaggi espressivi. 
Tutti i soci condividono la stessa passione, sia per attitudine e gusto che per motivi lavorativi e professionali, occupandosi alcuni di loro anche di diritto dell’arte e di trattative di compravendita di opere d’arte.
Da questo interesse comune l’idea di creare un’occasione espositiva per quegli artisti, selezionati, che desiderano esporre le proprie opere di fronte ad una “platea” interessata di amici, appassionati, professionisti, curatori e collezionisti d’arte.

“Lex & Art ai Renai” mettendo a disposizione gli ambienti dello Studio Legale Avvocato Marco Ronchi, vuole dare la possibilità all’artista invitato, di raccontare con le proprie opere la propria visone dell’arte, trasformando lo spazio messo a disposizione in qualcosa di sempre nuovo e personale. Lo studio si trova nello splendido quartiere storico fiorentino di S. Niccolò, un luogo già fortemente contaminato da studi d’Arte e Gallerie, e vuole diventare un nuovo appuntamento con l’Arte per la città di Firenze.

L’Associazione “Lex & Art ai Renai” si propone di seguire gli artisti selezionati, seguendoli nell’allestimento e nella comunicazione dell’evento, avvalendosi di una qualificata commissione; questa possibilità sarà data a nomi già riconosciuti nel mondo dell’Arte ma anche a proposte nuove che abbiano un progetto artistico avviato, con un gusto e una ricerca espressiva definita.

* Ingresso ad invito

È richiesta conferma entro il 19 giugno chiamando il numero 393 1288306
o scrivendo una mail a questo indirizzo.